Utilizza come metodologia di cura la Psicoanalisi un intervento rivolto a tutti coloro che sentono il bisogno di affrontare le proprie problematiche attraverso una più profonda conoscenza di sé e delle proprie modalità relazionali. Essa è finalizzata al raggiungimento del benessere, dello sviluppo della persona e risulta funzionale al trattamento di vari tipi di disagi psichici.
Inoltre pratica trattamenti di Coppia e di Sostegno alla genitorialità, Consulenza psicodiagnostica, Sostegno Psicologico e interventi di Psicologia Clinica individuale e di Gruppo e di Gruppo Analisi, rivolti all’adulto e al tardo adolescente.
Il percorso formativo e di studio a orientamento clinico, iniziato nel 1989, prosegue rivolto all’individuo e al gruppo. La iniziale formazione psicoanalitica junghiana viene continuamente arricchita dalla psicoanalisi neo-freudiana ad indirizzo relazionale-interpersonale.

Da diversi anni lavora come libero professionista in ambito clinico e formativo coniugando il pensiero della Psicoanalisi classica con le attuali e efficaci evoluzioni di tale procedimento.

Il lavoro clinico si basa sul modello di sviluppo della personalità, rivolgendo una particolare attenzione alle relazioni oggettuali e all’interazione terapeuta – paziente (processi di transfert), agli aspetti emozionali e relazionali, alla dimensione creativa – immaginativa della mente, alla dimensione e scoperta del Sé, al lavoro sui meccanismi di difesa, sul conflitto, utilizzando i sogni e i simboli; integrando la dinamica inconscia con l’esame di realtà. Svolge l’attività libera professionale come Psicoterapeuta e Psicoanalista con sedute individuali, di gruppo e si occupa delle varie sintomatologie psichiche: di: disturbi dell’umore, disturbi d’ansia (ansia generalizzata, ansia sociale, ansia da prestazione), attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobie, fobia sociale, agorafobia, problematiche legate allo stress e a dinamiche lavorative, disturbi psicosomatici, difficoltà relazionali, disagi familiari, disturbi della sfera sessuale e dell’identità di genere, disturbi alimentari anoressia, bulimia e obesità, disturbi di personalità narcisistici e borderline, disturbi gravi e psicosi.

Affettività e disturbi dell’umore

La caratteristica essenziale è lo stato depressivo ed anche gli episodi maniacali che un suo compenso. La reazione depressiva è una condizione stabilizzata più o meno cronica in cui c’è un abbattimento di umore patologico, con perdita di interesse o di piacere. E’ presente una tristezza e una melanconia esagerata legata alla nostalgia ed ad uno stato di solitudine.

 

Disturbi di personalità

I disturbi di personalità comprendono un’ampia gamma di fenomeni patologici depressivi e ansiosi e la presenza stabile di tratti disfunzionali della personalità, instabilità nelle relazioni e nell’identità, impulsività, aggressività. Presentano una grave incapacità di autoregolare l’autostima e un estremo bisogno di riconoscimenti narcisistici anche nell’età adulta.

 

Disturbi d’ansia, fobie, panico

Uno degli fattori rilevanti della sua origine sono quelli dell’educazione, dell’esperienza di situazioni angosciose in relazioni significative nelle quali l’ansia non è stata metabolizzata, nella riproposizione dell’angoscia o dell’aggressività si riproverà un forte senso di ansia non percependo un oggetto interno contenitivo.

 

Disturbi alimentari

Nella disregolazione del comportamento alimentare è presente una elevata componente orale del disturbo e del suo significato simbolico; al di sotto del quale vi è però un’incapacità a vivere una vita indipendente, un problema identitario, un Sé frammentato, un narcisismo caratterizzato dal rapporto onnipotenza/limite.

 

Disturbi della sfera sessuale

E’ necessario affrontare il disturbo considerando principali le pulsioni sessuali ed aggressive e il loro peso all’interno della personalità, le conseguenti reazioni emotive legate ad esse per es., rabbia e ostilità, desiderio, analisi del sistema dei valori sessuali e dell’erotismo e dell’ansia come elemento di conflitto

 

Disturbi gravi e psicosi

Gli studi più attuali del disturbo psicotico si orientano su una forma di ritiro psicotico, operazioni difensive, corrispondente ad un sistema di relazioni fortemente strutturate che servono ad evitare il contatto con l’altro e la realtà: funzionali nel momento ma che si allontanano sempre più dal pensiero relazione simbolico proprio della realtà psichica.